Quello che vi racconto oggi è un itinerario breve, di alcune ore, tra i vicoli di Genova alla scoperta di luoghi e curiosità, forse, non troppo conosciuti ma che sono, a mio avviso, da visitare a assolutamente se si viene (o si vive) a Genova (1 di questi è veramente imperdibile!).
Amo viaggiare fuori dai periodi di “picco”. Amo viaggiare quando gli altri non viaggiano. Ho la fortuna (per me è una fortuna) di poterlo fare.
Ma ho anche la fortuna di abitare in una città stupenda che mi permette di “viaggiare stando a casa”, scoprendo ogni volta, angoli nascosti e bellezze che non conoscevo.
Del resto il vero viaggio è nella testa, il vero viaggio è dentro di noi, qui o altrove.
Detto ciò, ho deciso di iniziare a visitare la mia città, guardandola con gli occhi del turista, che poi non vuol dire altro che provare a osservare con attenzione e curiosità, non limitandosi a guardare distrattamente, di corsa, andando a lavoro o a prendere il treno.
Qui vi racconto il mio itinerario di circa 3 ore a Genova dal Caffè degli Specchi, da cui partire con una bella colazione, a Santa Maria di Castello, dove vi potrete immergere in un’oasi di bellezza che sembra immobilizzata nel tempo, alla drogheria Torielli in cui perdersi nella magia delle spezie, dei colori e dei profumi di una bottega di altri tempi. Ma soprattutto: perdetevi tra questi vicoli senza una meta, ogni angolo saprà regalarvi un’emozione e una nuova scoperta.
Prima tappa: Caffè degli Specchi aperto nel 1908 al posto di una polleria (non a caso l’indirizzo del locale è salita Pollaiuoli 43 R) questo caffè sembra “bloccato nel tempo“ con le sue maioliche color crema che ricoprono il soffitto a volta e i grandi specchi da cui deriva il nome del locale. Tra i suoi clienti del passato ci sono i poeti Camillo Sbarbaro e Dino Campana che dal suo “tavolo di lavoro“ osservava le persone che passavano lungo salita Pollaiuoli scrivendo:
Entro una grotta di porcellana
Sorbendo caffè
Guardavo dall’invetriata la folla salire veloce
Tra le venditrici uguali a statue, porgenti
Frutti di mare con rauche grida cadenti
Su la bilancia immota:
Così ti ricordo ancora e ti rivedo imperiale
Su per l’erta tumultuante
Verso la porta disserrata
Contro l’azzurro serale,
Fantastica di trofei
Mitici tra torri nude al sereno,
A te aggrappata d’intorno
La febbre de la vita pristina: e per i vichi lubrici di fanali il canto
Instornellato de le prostitute
E dal fondo il vento del mar senza posa
Genova, Dino Campana
Il locale, dopo essere stato come dicevo una polleria divenne, nel 1908 una liquoreria battezzata col nome “Splendid” nel 1919, poi cambiò in Caffè Splendido nel 1937 (ai tempi, diversamente da oggi, l’uso di parole straniere non era affatto apprezzato). Il nome attuale è del 1988. Il locale è stato acquistato nel 2013 dal gruppo che controlla e gestisce Douce Pâtisserie caffè ed è stato utilizzato da Dino Risi nel 1974 come scenografia nel film “Profumo di donna” con Moira Orfei.
Mi siedo anch’io a prendere un caffè e una brioche per iniziare la giornata, leggo un libro, studio l’itinerario di oggi e scrivo alcuni pensieri sul mio taccuino. Se penso che a questi tavolini un tempo stavano seduti Sbarbaro e Campana mentre oggi ci sono due clienti che parlano (o sparlano) dei post delle amiche su Facebook… Evoluzione o involuzione della società?! ma poi, per fortuna, entra una mamma con una bimbetta di circa tre anni sulle sue spalle con in testa un cerchietto da unicorno (quale animale fantastico migliore ci può trasportare nel mondo della fantasia?) E allora la speranza del genere umano si riaccende! 😉
Voto del locale: 7
Aspetti positivi. La storia del locale, il fatto che qui si siano seduti Sbarbaro e Campana. L’ambiente retro’.
Aspetti negativi. Brioche nulla di che e cameriera poco professionale: ho dovuto aspettare parecchio per pagare perché stava mandando dei messaggi sul cellulare e non ha pulito il tavolino sporco quando mi sono seduta anche se il servizio al tavolo si paga.
A questo punto inizio a “inoltrarmi” per i vicoli di Genova percorrendo, con la calma che mi ha permesso di osservare e fotografare, via dei Giustiniani fino a Piazza dei Giustiniani dove mi fermo a osservare i palazzi e la coloratissima frutta e verdura del negozio all’angolo. Svolto in via Chiabrera arrivando così “dritta dritta” alla Drogheria Torielli …e mi sembra di entrare in una favola: barattoli in vetro con etichette scritte a mano, biscotti, spezie, caramelle … le due proprietarie in apparenza sembrano un po’ scostanti ma la mia prima impressione è completamente sbagliata, si rivelano molto gentili e cordiali spiegandomi con precisione e passione come preparare l’infuso di mandarini e zenzero che ho appena acquistato (e devo tornare a prendere perché lo ho già finito visto che era ottimo!).
Proseguo per vico dei Giustiniani arrivando in Piazza degli Embriaci, prendo salita di Santa Maria di Castello ed eccomi arrivata alla menta finale del mio tour.
Il complesso di Santa Maria di Castello può essere visitato tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
All’ingresso troverete dei volontari che vi accompagneranno in una visita guidata gratuita (si può però fare un’offerta a fine tour). La chiesa è molto bella, sono particolarmente interessanti alcune cappelle laterali, il crocifisso con il Cristo moro e i chiostri che andrete a visitare con la guida, ma il fulcro di Santa Maria di Castello è sicuramente l’Annunciazione
Si tratta di un affresco che può essere definito “il più antico racconto fumetti dell’arte genovese“ realizzato da Giusto di Ravensburg. Ciò che caratterizza l’affresco è il fatto che dalla bocca dell’arcangelo Gabriele partono le parole scritte in caratteri dorati fino all’orecchie della madonna, proprio come se fosse un fumetto : “Ave, gratia plena, dominus tecum, benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui“.
È un affresco veramente splendido di cui non conoscevo fino ad oggi l’esistenza. Ciò che mi ha colpito maggiormente sono i vividi colori, tipici della pittura fiamminga dell’epoca (soprattutto il celeste del velo della madonna i rossi utilizzati nel dipinto), ma anche l’ambientazione tipica genovese: i marmi bianchi e neri, i pavimenti a riquadri di ardesia e marmo, l’asciugamano tessuto a macramè, le colline sullo sfondo che possono far ricordare il righi, il vaso in ceramica azzurra tipica della scuola savonese. Anche se il dettaglio che più mi ha colpito è il cestino sullo sfondo con i rocchetti di filo per cucire. La guida mi ha poi svelato tanti altri particolari e curiosità che non sto qui a raccontarvi per non spoilerare. La visita continua nei chiostri del vecchio convento domenicano (gli altri conventi domenicani genovesi sono stati distrutti, questo è l’ultimo che rimane) e nel giardino interno con alberi di limoni, aranci e piante di rosmarino.
Ecco qualche scatto dell’Annunciazione .. la bellezza dei particolari è incredibile anche se le mie foto rendono purtroppo poco!
Dopo il tour “perdetevi” come ho fatto io nei vicoli attorno a Santa Maria del Castello. Io sono stata benissimo e non vedo l’ora di tornare, vi lascio i miei scatti, spero vi piacciano e riescano trasmettere quello che ho provato io durante questa indimenticabile mattinata genovese!
Vorrei scrivere di più su Genova, la mia città. Sarà uno dei buoni propositi del 2024 ma per ora vi lascio ciò che ho già scritto anche se poco:
Genova con bambini. Diario e mini guida fai da te: copertina e itinerario con caccia al tesoro!
Genova gratis. Visita alla Chiesa del Gesù tra ori e dipinti di Pieter Paul Rubens!
Piazza San Matteo a Genova tra fantasmi e ladri impiccati con una corda d’oro
Genova con bambini. Scheda stampabile in pdf con giochi per scoprire Genova giocando!
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