Sarajevo. Me lo avevano detto: Sarajevo è unica, indimenticabile.
Faccio difficoltà a credere senza vedere, senza verificare. E così sono andata. Così, all’improvviso, dal nord del Montenegro ho fatto una deviazione che, su una strada dissestata, da molti sconsigliata, lungo uno sterrato pieno di buche, porta proprio lì, a Sarajevo.
E così ho scoperto che Sarajevo è, per me, più che unica e indimenticabile. E’ un viaggio nello spazio e nel tempo, è un viaggio a oriente, nell’attentato da cui ebbe origine la prima guerra mondiale, nell’assedio più lungo della storia bellica del XX secolo, nei bazar e nei caravanserragli, nelle moschee ma anche nelle chiese ortodosse e cattoliche, tra ragazze in jeans e donne col burka, è una matassa difficile (impossibile) da districare ma in cui, inevitabilmente, si rimane impigliati con la voglia e il desiderio di ritornare.
Quello che vi posso dire è che se volete andare a Sarajevo: fatelo. Se avete il dubbio se andare a Sarajevo: andate. Se non sapete dove sia e cosa ci sia a Sarajevo, qui cerco di spiegarvelo, di raccontare cosa fare a Sarajevo, cosa vedere, come arrivare, cosa mangiare … ma soprattutto perché andare a Sarajevo.
- Come arrivare a Sarajevo
- Cosa vedere a Sarajevo
- Cosa fare a Sarajevo
- Dove dormire a Sarajevo
- Cosa mangiare a Sarajevo
- Cosa comprare a Sarajevo
- Cosa sapere su Sarajevo (info pratiche)
- Il tunnel di Sarajevo
- Caffè bosniaco e rose di Sarajevo
- Come arrivare a Sarajevo
Inizio da “come arrivare a Sarajevo” perché raggiungere questa città non è purtroppo semplicissimo nel senso che, alla data di questo articolo, non c’erano voli diretti (in ogni caso vi consiglio di verificare rapidamente se le cose sono cambiate usando il motore di ricerca www.skyscanner.it). E arrivare via terra è ancora più lungo e complicato, ma andiamo con ordine:
Voli per Sarajevo
Il mezzo più veloce, per quanto non ci siano voli diretti dall’Italia, resta sempre l’aereo:
- potete andare da Milano a Sarajevo in circa 4 ore con scalo a Francoforte al prezzo di 160 euro (andate e ritorno) con Lufthansa o Austrian (in questo caso lo scalo è a Vienna)
- da Roma a Sarajevo in 5 ore e mezza con ITA Airways o Air Serbia entrambe con scalo a Belgrado a 160 euro
- da Napoli a Sarajevo s in 5 ore ma il prezzo del biglietto è sui 330 euro, per abbassare la spesa si può viaggiare con Austrian (8 ore di viaggio) i cui biglietti partono da 160 euro
- da Genova a Sarajevo la “combinazione di voli” più breve impiega circa 7 ore e mezza con 2 scali di cui il primo è a Roma e da li si riparte con ITA Airways o Air Serbia e scalo a Belgrado. Il prezzo è caruccio dai 250 euro
- da Verona si arriva a Sarajevo in circa 5 ore e mezza con Lufthansa e scalo a Francoforte. Il costo del biglietto parte dai 150 euro
Andare in auto a Sarajevo
Opzione 1
Milano dista da Sarajevo poco più di 1.000 km, non pochi se si vuol fare un week end lungo, fattibili se si vuole fare una vacanza di una settimana – 10 giorni, visitando anche altri paesi. L’itinerario per arrivare a Sarajevo attraversa infatti anche altre nazioni. Un’idea potrebbe essere quella di dividere il viaggio in più tappe:
1 tappa Milano – Trieste, 415 Km, circa 4 ore e mezza
2 tappa Trieste – Zagabria, 230 Km, circa 2 ore e mezza
3 tappa Zagabria – Sarajevo, 400 Km, 5 ore
Opzione 2
Un’altra idea è quella di imbarcarsi ad Ancona per Spalato (compagnia Jadrolinija) e da li proseguire per Sarajevo (io ho fatto così per tornare indietro dal mio viaggio in Croazia-Montenegro-Bosnia Erzegovina). Da Spalato a Sarajevo sono in tutto circa 240 Km percorribili in poco meno di 4 ore.
Andare in bus a Sarajevo
Da Milano a Sarajevo in bus, con vari cambi, calcolate 15 ore di viaggio. Se avete paura dell’aereo o siete”amanti dell’on-the-road” è un’opzione da non scartare. Lo so, alcuni mi credono pazza ma a me “spostarsi via terra” affascina, è solo, purtroppo, una questione di tempo a disposizione.
Se volete cimentarvi in questa impresa vi lascio le tappe e le compagnie dei bus per realizzare il vostro itinerario:
1 tappa da Milano a Venezia Mestre in treno con partenza alle 7.45 e arrivo alle 10.00 (2 ore e 1 quarto di viaggio)
2 tappa d Venezia Mestre (partenza alle 10.15) a Lubiana arrivo alle 13.39 (3 ore e 24 minuti di viaggio con 4 fermate intermedie), compagnia dei bus Nomago
3 tappa da Lubiana (partenza alle 14.05) e arrivo a Zagabria alle 16.30 (2 ore e 25 minuti di viaggio) con Flixbus
4 tappa da Zagabria a Sarajevo con partenza alle 16.45 e arrivo alle 23.00 (6 ore e 1 quarto di viaggio) con CroatiaBus – Globtour
2. Cosa vedere a Sarajevo
Come troverete scritto nel paragrafo successivo una visita guidata è un ottima scelta per conoscere la città che comunque potete visitare facilmente da soli. Le cose da vedere sono tutte vicine e visitabili comodamente a piedi eccetto il Tunnel della Salvezza (che merita una menzione a parte) e la pista di bob (che io però non ho visitato per cui non so darvi il mio giudizio). Ecco cosa vedere:
- Il centro storico Baščaršija (di cui vi parlerò nel paragrafo sullo shopping) è assolutamente da visitare. Era un tempo il mercato della città e ancora adesso potete trovarci i quartieri degli artigiani e le bancarelle di souvenir intramezzati da bar dove si fuma il narghilè e si beve il caffè turco, inserito nella lista dei beni commerciali Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La fontana Sebilj, simbolo della città, si trova al centro della piazza da cui si diramano tutte le stradine laterali. Foto top è alla sera con i piccioni che riempiono la piazza!
- La Grande Moschea dell’Imperatore si trova nel centro storico, visitatela al tramonto, all’ora della preghiera, veramente suggestivo. Oltre alla moschea c’è ovviamente anche il minareto e un piccolo cimitero. La moschea è del 1457.
- Il bello di Sarajevo è che qui convivono varie religioni per cui, oltre alla moschea, potrete visitare la Cattedrale ortodossa della Natività di Gesù del 1868 in stile barocco ma con elementi serbo-bizantini. Il nome “Nuova Chiesa Ortodossa” è stato dato per distinguerla dalla chiesa del 1500, primo edificio non musulmano della città, che si trova li vicino.
- Per completare la visita degli edifici religiosi andate alla Cattedrale del Sacro Cuore del 1889, in stile neogotico con due torri gemelle e un portale centrale con rosone.
Di fronte alla chiesa, sul pavimento potrete vedere una delle Rose di Sarajevo, rose di resina rossa a indicare che qui persero la vita una o più persone uccise da una bomba o da un cecchino durante la guerra.
- Il ponte latino è il più vecchio tra i vari ponti della città, costruito in pietra e gesso ha quattro arcate. E’ proprio nei pressi di questo ponte (fuori dal Museo di Sarajevo da un lato del ponte una targa indica il punto preciso) che Francesco Ferdinando e la moglie – che non viaggiava mai con lui nella stessa vettura, triste ironia della sorte – furono assassinati facendo scatenare l’inizio della Prima Guerra Mondiale.
- Resta il fatto che di Sarajevo resta nel cuore e nella mente l’atmosfera, le rose di Sarajevo sull’asfalto a indelebile ricordo di una tragedia, i buchi sui muri delle case lasciate dalle granate durante la guerra sono ancora li, per non dimenticare, i bazar e caravanserragli portano a tempi lontani. Sarajevo è, non solo un luogo, ma anche e soprattutto uno stato d’animo.
- Sempre nei pressi del ponte latino c’è la Biblioteca Nazionale di origine moresca del 1896. Purtroppo fu bersaglio della guerra e nel luglio 1992 prese fuoco, fu pesantemente danneggiata (ma poi ricostruita in maniera eccezionale) e buona parte dei manoscritti, libri e opere d’arte medievali andarono distrutte.
3. Cosa fare a Sarajevo
Io amo “scoprire” le città per conto mio, non amo i tour organizzati (in realtà non ne ho mai fatti) ma ultimamente mi sto ricredendo sulle visite guidate alle città; è stato così per Praga e ancora di più per Sarajevo. Visitare la città con una persona del posto permette infatti non solo (e non tanto) di acquisire informazioni su edifici e palazzi ma permette soprattutto di “entrare” almeno un poco nella storia e nell’anima della città, nelle sue vicende e in quelle del suo popolo che, in questo caso ha veramente tanto da raccontare. Ciò che più mi ha colpito è stato il racconto degli anni dell’assedio a Sarajevo e di come, tutto, e quindi anche i bombardamenti e la situazione di guerra, possano diventare, col tempo, un’abitudine da accettare e con cui convivere. Trovo che la foto qui sotto sia veramente emblematica.
Nel web potete trovare tante proposte di tour della città che durano indicativamente 3 ore, tra questi Getyourguide propone anche tour in italiano mentre il tour di due ore proposto da Viator è in inglese.
4. Dove dormire a Sarajevo
Su booking troverete sicuramente molte offerte su dove dormire a Sarajevo, io vi consiglio di stare in centro in modo da non dover prendere la macchina se non per andare a visitare il Tunnel della memoria o la pista da bob. Quando sceglierete l’alloggio date un’occhiata al fatto che, se avete la macchina, sia incluso nella tariffa anche il parcheggio; in caso contrario dovrete parcheggiare in uno dei parcheggi a pagamento che, seppur non carissimi, aumenteranno il costo del vostro soggiorno in città.
5. Cosa mangiare a Sarajevo
- In primis dovete assaggiare assolutamente i cevapcici ossia delle specie di polpette allungate fatte di carne mista (agnello, manzo e maiale) con aggiunta di cipolla. Di origine turca i cevapcici sono stati introdotti in Bosnia durante l’occupazione ottomana.
- Il burek è un altro cibo tipico bosniaco che consiste in una torta salata ripiena di ingredienti che possono variare di volta in volta: carne, formaggio o verdure. La mie preferita è la versione con il formaggio. E’ comunque un cibo che troverete in tutta l’area dei Balcani ed è perfetto per uno spuntino o una merenda o, per chi ama il salato come me, anche a colazione. Lo trovate ai forni e alla bancarelle di strada.
- La musaka, piatto che si ritrova anche in grecia, turchia e tutta l’area dei balcani, è uno sformato di melanzane con patate e carne tritata disposte in strati. Cotta al forno è piuttosto pesantina ma veramente buonissima!
- I Sarma sono involtini (io li ho mangiati anche in Romania) di foglie di cavolo o altre verdure riempiti di riso e carne macinata. Di solito sono serviti un contorno di insalata, pomodori e yogurt.
- Infine la Baklava, il dolce che stregava i sultani, di origine turca, è fatta di pasta fillo inzuppata di sciroppo di zucchero o miele e farcita con noci, pistacchi e nocciole. Dolcissima (per me troppo ma per chi ama i dolci è probabilmente il top)
6. Cosa comprare a Sarajevo
Fare shopping a Sarajevo è di per se un’esperienza. Vagare tra i bazar, le bancarelle e i negozietti della città vecchia di Baščaršija vi permetterà di fare un viaggio indietro nel tempo, vi sentirete trasportati ai tempi dei caravanserragli e in oriente, in un mondo che poco sa di occidente. Il termine Baščaršija deriva infatti dal turco e significa “piazza principale del commercio”. Vi consiglio di “lasciarvi condurre senza meta” tra gli stretti viottoli che caratterizzano questo quartiere dando un’occhiata alla merce esposta che va dagli oggetti di rame, alle lanterne, ai tappeti e tessuti, ai monili e alle armi antiche, alle tazzine per bere il caffè turco e ancora vassoi, caraffe, …. fino alle tipiche pantofole “aladinke” coloratissime! L’elenco è infinito. Guardate, fatevi avvolgere dall’atmosfera e, se vi va, fate i vostri acquisti. Ma, mi ripeto, il bello di questa zona è non tanto (non solo) lo shopping quanto piuttosto l’atmosfera che lo circonda, del resto, durante il suo periodo d’oro, Baščaršija aveva 12.000 negozi ed era il più grande centro commerciale dei balcani.
Ecco, sull’autenticità dei prodotti non saprei dirvi ma, parlando con persone del posto, mi hanno detto che i negozi che espongono il Marchio di Qualità Originale di Sarajevo sono quelli più affidabili.
7. Cosa sapere su Sarajevo (info pratiche)
Come per tutti i viaggi vi consiglio di informarvi, prima di partire, sul sito della Farnesina dove troverete tutte le info aggiornate sui documenti necessari per il viaggio, la situazione politica e sanitaria del paese, l’indirizzo dell’ambasciata italiana, ….
Vaccinazioni obbligatorie: nessuna
Documento d’ingresso: Passaporto o carta d’identità
Visto d’ingresso: non necessario, per soggiorni non superiori ai 90 giorni
Moneta: Marco bosniaco (BAM) detto anche Marco convertibile.
Carta di credito: quasi inutilizzata in ristoranti e negozi per cui munitevi di moneta locale cambiando gli euro o prelevando direttamente dagli sportelli bancari (io ho fatto così)
Patente: La patente italiana è valida per guidare in Bosnia Erzegovina per un periodo massimo di 6 mesi.
8. Il tunnel di Sarajevo
La visita al tunnel di Sarajevo merita un discorso a parte. Inizio col dirvi che la visita è, dal mio punto di vista, imperdibile. Non è assolutamente necessario un viaggio organizzato basata andare con l’auto o con un pullman e potrete visitare questo posto della memoria benissimo in autonomia. Vi lascio qualche foto scattata durante la mia vista, credo siano più esplicative di mille parole.
9. Caffè bosniaco e rose di Sarajevo
Viaggiare vuol dire conoscere. Si viaggia, almeno io viaggio, per curiosità, perché la diversità, che in principio mi spaventa, mi attrae anche. A Sarajevo ho “scoperto” tante cose, ho riportato alla memoria eventi dolorosi della nostra storia, ho assaggiato il caffè bosniaco e mi son sentita con il cuore a pezzi di fronte alle rose di Sarajevo. Se vi va andate, nessun racconto potrà mai descrivere appieno questa città e ciò che si prova nel visitarla.
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