Nel 2002, quando avevo 26 anni e leggevo tanti libri, iniziai a tenere un quaderno (da buona maniaca dell’organizzazione e del “mettere tutto in fila”) dove annotavo i titoli dei libri letti ogni mese a cui associavo un voto da uno a cinque e qualche osservazione personale sul libro. Da allora ho letto circa trecento libri, una media di 17/18 libri all’anno (lo so, una media bassa rispetto ai veri lettori che divorano anche quattro o cinque libri al mese!) ma di libri con voto “cinque” non ce ne sono moltissimi: li trovate qui, sono i miei preferiti e se ne avete altri da consigliarmi fatemi sapere. Oltre ai libri da leggere classici ce no sono anche tanti altri di vari generi: quali sono i vostri libri preferiti? Concludo dicendo che, dal mio punto di vista, ogni età ha il suo libro preferito, quello che ti entra nel cuore e ti sfiora l’anima, bè qui ci sono i miei undici libri del cuore letti nel corso di diciotto anni, ciascuno di loro mi ha fatto compagnia e colloquiato con le varie età della mia vita.

 1. La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani, 466 pagine

 

2. Siddhartha di Herman Hesse, 180 pagine

 

3. Ciò che inferno non è di Alessandro D’Avenia, 317 pagine

 

4. Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti, 522 pagine

 

5. Il ritratto di Dorian Grey, 261 pagine

 

6. Penelope alla guerra di Oriana Fallaci, 276 pagine

 

7. In vespa di Giorgio Bettinelli, 304 pagine

 

8. Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, 406 pagine

 

9. La casa degli spiriti di Isabel Allende, 368 pagine

 

10. Il mio nome è rosso di Orhan Pamuk, 450 pagine

 

 

1. La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani, 466 pagine

 

Tiziano Terzani parla in questo libro, pubblicato postumo, al figlio Folco. Sapendo di essere arrivato alla fine della sua esistenza il giornalista racconta al figlio la sua vita (sicuramente molto varia e avventurosa) riflettendo su “cosa è la vita”. Questo libro è in un certo qual modo il testamento di Terzani in cui il giornalista racconta la sua vita di giornalista viaggiatore trascorsa per il mondo alla ricerca della verità.

“Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte.”

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2. Siddhartha di Herman Hesse, 180 pagine

 

Tra i libri da leggere classici c’è sicuramente Siddhartha di Herman Hesse. Si tratta probabilmente del romanzo più noto di questo autore pubblicato nel 1922; oltre a essere un romanzo è, a mio avviso, un vero e proprio saggio che fornisce un insegnamento sulla vita e sull’esistenza umana. Il protagonista infatti cerca di vivere appieno la propria vita passando da un’esperienza all’altra senza fermarsi mai, senza considerare definitiva nessuna acquisizione perché lui ricerca la verità, il tutto, un tutto che però assume, di volta in volta, mille aspetti cangianti.

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3. Ciò che inferno non è di Alessandro D’Avenia, 317 pagine

 

Spero che le ore che hai dedicato a questa storia siano state riempite da quel che ho ricevuto io nello scriverla: un coraggio più grande verso la vita, anche quando pare ci ferisca a morte. E magari un posto dove scappare dentro quando si spengono fuoco e parole. E scoprire che erano intatti, covavano come brace sotto la cenere, insieme ai nostri desideri più grandi” … così scrive l’autore di questo libro ed ecco, posso dire che, per me, è stato esattamente così!

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4. Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti, 522 pagine

 

Niccolò Ammaniti è stato uno tra i miei autori preferiti per lungo tempo, ho letto quasi tutti i suoi libri. Egli è, a mio avviso, un autore che sa raccontare magistralmente l’innocenza e la crudeltà del mondo mescolando paura, tenerezza e comicità in maniera incredibilmente unica.

Cosa dicono i giornali stranieri di questo romanzo?

“Ti prendo e ti porto via, inizia come una storia picaresca di provincia, prima di sprofondare nel dramma, è un Amarcord, con carattere” The New York Times

“Ti prendo e ti porto via è una gemma letteraria in cui scrittura straordinariamente ricca di invenzione crea un vero senso di minaccia unito in modo mirabile alla grande commedia” Daily Telegraph

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5. Il ritratto di Dorian Grey, 261 pagine

 

Tra i libri da leggere classici c’è sicuramente il ritratto di Dorian Grey, uno dei miei preferiti! Dorian Gray, un bellissimo giovane che si è fatto ritrarre da un pittore, è ossessionato dalla vecchiaia e ottiene, grazie a un patto diabolico, di restare giovane: i segni della vecchiaia compariranno solo sul suo ritratto. Il giovane si abbandona così agli eccessi più sfrenati ma il patto che ha fatto per restare giovane per sempre non gli donerà la felicità…..

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6. Penelope alla guerra di Oriana Fallaci, 276 pagine

 

Giò è la protagonista di questo romanzo dalla duplice lettura, da una parte il ritratto di un’America tra la sua immagine sognata e la realtà di un Paese “così grande, così uguale, così crudele”, dall’altra un invito a ribellarsi alle convenzioni sociali vivendo fino in fondo le proprie passioni anche quando la scelta ci porterà ad amare “chi non lo merita, quasi che fosse l’unico modo per ristabilire l’equilibrio perduto del mondo”.

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7. In vespa di Giorgio Bettinelli, 304 pagine

 

Anche di Bettinelli ho letto quasi tutto, credo. In questo libro l’autore intraprende un viaggio in vespa (lui che non aveva mai guidato un veicolo a due ruote) da Roma a Saigon, in tutto 10 paesi per un totale di 24.000 chilometri tra stati tormentati da conflitti, da guerriglie interne, in un’Asia contemporaneamente opulenta e sfacciatamente povera, esilarante e tragica.

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8. Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, 406 pagine

 

Cent’anni di solitudine scritto nel 1967 dal Premio Nobel Gabriel Garcia Marquez è un classico del novecento da leggere assolutamente. Tradotto in ben 37 lingue ha venduto più di 20 milione di copie!

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9. La casa degli spiriti di Isabel Allende, 368 pagine

 

Con quest’altro libro classico del novecento restiamo nell’ambito della narrativa sudamericana. Il romanzo narra una stravagante saga familiare a cui si affianca la storia di un intero popolo. Come il libro precedente, oltre alla storia in quanto tale, ciò che più ho amato è l’atmosfera che questi autori hanno saputo creare e in cui sembra di essere immersi per tutta la lettura del libro.

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10. Il mio nome è rosso di Orhan Pamuk, 450 pagine

 

 Un altro autore di cui ho letto quasi tutto è Orhan Pamuk, scrittore turco che ho iniziato a leggere in occasione del mio primo viaggio in Turchia. Come gli ultimi due è uno “scrittore d’atmosfera” e con questo intendo che i suoi romanzi creano un’atmosfera magica, talvolta surreale in cui si resta sospesi per tutta la lettura del romanzo, una sensazione che resta nella testa e nel cuore. Il romanzo si svolge come un’inchiesta poliziesca, tipo “Il nome della Rosa”, ma anche una storia di amore, il tutto in un’atmosfera di “scontro” tra oriente e occidente (tema amato dall’autore che si ritrova in tanti altri suoi testi).

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