Quest’estate, sarà per il forte caldo che ha notevolmente aumentato le temperature dell’acqua, sarà la sfortuna ma Gabriele ed io siamo stati “punti” dalle meduse: io ne ho presa una in faccia nuotando (per fortuna avevo gli occhialini) mentre Gabri se l’è presa su gambe e braccia 😉  Disavventura fastidiosa ma per la quale ci sono alcuni rimedi da adottare per ridurre il bruciore e la sensazione di fastidio. Ecco cosa ho imparato sulle punture di medusa dopo il mio incontro ravvicinato con loro, spero possa esservi utile…soprattutto per chi deve ancora andare in vacanza al mare!

 

Premesso che la puntura di medusa si limita a un’avventura spiacevole ma innocua (salvo eventuali reazioni allergiche per le quali è necessario intervenire subito), la sensazione di fastidio che crea è veramente antipatica, soprattutto se la puntura di medusa colpisce i bambini.

Innanzitutto non si dovrebbe parlare di puntura bensì di sfregamento: sono infatti i tentacoli urticanti della medusa ad irritare la pelle…le meduse non hanno un pungiglione! I tentacoli contengono infatti dei piccoli organi (cnidocisti) che sprigionano il veleno provocando bruciore e fastidio, le conseguenze di una puntura di medusa non sono solitamente gravi , a meno che non si abbia un’allergia alle tossine contenute nel veleno (in questo caso si avverte una sensazione di vertigini e disorientamento, si diventa pallidi, aumenta la sudorazione e si hanno difficoltà respiratorie. Inutile dirlo ma in questi casi bisogna andare subito andare al pronto soccorso).

A seguito di una puntura di medusa si avverte immediatamente una sensazione di bruciore e prurito, a questo punto la pelle inizia ad arrossarsi e compare un gonfiore, tipo dei pomfi.

Ma veniamo al dunque: puntura di medusa, cosa fare?

  • Uscire dall’acqua
  • NON grattare o strofinare la parte del corpo colpita dalla puntura di medusa: qualora fossero rimasti attaccati alla pelle dei cnidocisti il fatto di grattarli potrebbe fargli rilasciare dell’altro veleno
  • Risciacquare la zona colpita con acqua di mare e non con acqua dolce (tipo quella della doccia o della bottiglietta). L’acqua dolce infatti non favorisce, a differenza dell’acqua salata, la diluizione delle tossine e l’eliminazione dei cnidocisti
  • Eliminare gli eventuali residui di medusa rimasti attaccati alla pelle con le mani delicatamente
  • Tenere la parte del corpo colpita dalla puntura di medusa all’ombra
  • Io ho trovato molto utile applicare sulla pelle immediatamente uscita dall’acqua (dopo che avevo risciacquato più volte la zona colpita nell’acqua del mare) un gel astringente al cloruro di alluminio (utile anche contro le punture di zanzara). Il gel da innanzitutto sollievo dal momento che ha un’azione antiprurito ma seve anche (e soprattutto) a bloccare la diffusione delle tossine
  • Io ho utilizzato “MOST Gel astringente” della Unionderma Srl (16 euro). Lo ho acquistato in farmacia e mi sono trovata bene ma immagino ce ne siano anche altri in commercio. Sarebbe opportuno tenerlo in borsa (e non a casa) in modo da poterlo utilizzare immediatamente se si è punti da una medusa.
  • A me il segno della puntura era già scomparso il giorno dopo mentre Gabriele lo ha ancora oggi dopo circa dieci giorni dalla puntura della medusa. In ogni caso non esponete al sole la parte del corpo colpita (il segno di norma scompare in quindici giorni) perché al contatto con la luce i segni lasciati dalla medusa potrebbero scurirsi e lasciare una macchia sulla pelle

Vi lascio questi disegni da copiare, ritagliare o disegnare …. perchè le meduse, se non ti pungono…sono proprio belle!

 

puntura di medusa
puntura di medusa