Svezia e Islanda, due mete da sogno per immergersi a totale contatto con la natura! Se questi paesi sono nella vostra top list di posti da visitare, qui trovate il racconto della mia amica Alessandra sul viaggio estivo che ha fatto con le sue figlie Stella e Alice con tante foto e utilissime info pratiche per organizzare un viaggio in Svezia e Islanda in totale fai da te!

Svezia e Islanda

Quest’anno io e le ragazze abbiamo deciso di andare “al freddo” per la nostra vacanza estiva e di allungarla e arricchirla, potendoci appoggiare in casa di amici per tutta la prima settimana. Lo scopo principale del viaggio è una panoramica dell’Islanda e delle sue bellezze naturali, ma prima faremo una gradevolissima settimana in Svezia, nella parte più a Sud (Skåne), dove abitano i nostri amici e dove l’estate regala giornate calde lunghe e soleggiate.

Come organizzare il viaggio
Per certi viaggi il concetto del “last minute” non funziona, specie se si tratta di una destinazione “gettonata” come sta diventando l’Islanda. Ho deciso la struttura della vacanza a gennaio (per luglio)  e ho prenotato i voli, integrando poi i dettagli, le mete specifiche, le escursioni con calma nei mesi successivi man mano che leggevo e che mi rispondevano i diversi siti a cui avevo chiesto consigli vari (visit@lund.se , tourism@skane.com , info@visitreykjavik.is , info@south.is ).

Una serata a scandagliare i siti per i voli (www.skyscanner.it , www.volagratis.com ), e viste le mete ambiziose, per contenere i costi, scelgo le soluzioni più ragionevoli: volare di lunedì, cambiare compagnia a seconda delle tratte (Easyjet da Milano a Copenhagen; WOW Air da Copenhagen a Reykjavik; infine British Airways da Reykjavik a Milano), muovermi in treno e in bicicletta in Svezia ; infine per le gite in Islanda scelgo Grayline . Col senno di poi, non userei la WOW Air ma la compagnia di bandiera Icelandair, o la Norwegian.

N.B. Per il treno abbiamo fatto la Summer Card di Skånetrafiken: Costa 70 euro, consente a 3 persone, un adulto e 2 ragazzi, di viaggiare liberamente dal 15/6 al 15/8. Esistono anche biglietti ridotti durata 24 ore, e quelli da 72 ore, e sotto i 7 anni si viaggia gratis. A fondo treno, 2 carrozze belle larghe sono dedicate a chi viaggia con passeggini o con biciclette.

Settimana in Skåne

Primo giorno: l’arrivo

In 2 ore da Milano Malpensa si arriva a Copenhagen, e dall’aeroporto partono i treni per la Svezia: essendo atterrate alle 21.30, ci godiamo uno splendido tramonto mentre il treno viaggia sul ponte tra Danimarca e Svezia, una meraviglia di ingegneria che parte sottoterra e spunta fuori dal mare… dopo 40 minuti arriviamo a Lund, cittadina tranquilla e bella come un paesino delle fiabe, posizionata in modo da costituire il nostro punto di partenza ideale.

Secondo giorno: Lund e Lomma

Andiamo subito ad affittare le biciclette e giriamo a Lund alla scoperta delle casette colorate e dei diversi parchi..

Il principale parco, Stadsparken, costituisce la nostra meta ogni volta che abbiamo un po’ di tempo libero: prati , il laghetto, le amache pubbliche tra gli alberi, il percorso jogging, la zona giochi, ma anche … la palestra all’aperto, con campetti da calcio, da volley, attrezzi da palestra e uno splendido muro da arrampicata. 

Siamo fortunate, la temperatura si aggira sui 25 gradi quindi decidiamo di pedalare fino al mare nel pomeriggio… sono 10 km di strada ciclabile piacevolissima in mezzo a campi, pale eoliche e villette.. la rete delle piste ciclabili è ineccepibile, consente di arrivare ovunque, senza mai finire in mezzo al traffico (peraltro scarso).Scegliamo la spiaggia di Lomma per fare un lungo bagno nell’acqua degradante ( e Non fredda!) del Mare Baltico. Il porticciolo è carinissimo, ed ha vista sul ponte da cui siamo arrivate… inoltre può vantare un’ottima gelateria!

 

 

 

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Terzo giorno: museo, piscina e parco

Muovendoci sempre in bicicletta, nonostante le brevi distanze, passiamo la giornata a Lund. La mattinata vola, a girare il Museo all’aperto Kulturen, dove si trovano esempi reali di abitazioni tipiche locali di diversi tipi (un’antica chiesetta tutta in legno, le casette con i tetti in erba, una casa antica di contadini e una di nobili, una residenza estiva..) oltre a reperti, oggetti ed abiti del posto, risalenti fino ai primi insediamenti.

Dopo tanta cultura e vista la giornata decisamente estiva, siamo attratte di nuovo verso il parco Stadsparken, precisamente nell’angolo in fondo, dove si trova la piscina (coperta), dotata di un vero e proprio Parco Avventura acquatico con piscina interna, esterna , scivoli, vasca con le onde. Aperto tutto l’anno in quanto quasi interamente coperto.

Ricordarsi sempre che gli orari dei negozi / musei seguono le abitudini locali: chiude tutto tra le 17 e le 18 perché a quell’ora si cena… quindi adattandoci agli usi, ceniamo presto e usciamo poi per una lunga passeggiata serale, che ci porta a gustare il caffè locale ( da non mancare Espresso House, nella piazza principale; chiedere L’Espresso per avere un caffè.. altrimenti arriva una tazza gigante di caffè all’americana. Da assaggiare: la torta ai frutti di bosco e i dolcetti alla cannella), e verso le 22 andiamo a goderci il tramonto nel parco:

Quarto giorno: Copenhagen

Non resistiamo alla tentazione di dedicare una giornata a Copenhagen… forse la nostra città preferita, già vista e rivista, ma che ci sa regalare sempre nuove emozioni. Carichiamo le nostre fedeli biciclette sul treno, e dopo 45 minuti scendiamo alla stazione di Osterport (Le stazioni sono tutte dotate di rampe e ascensori, nessuna difficoltà per biciclette, passeggini …).

N.B: si fa il biglietto anche per la bicicletta.

Percorriamo il nostro giro preferito: si parte da Osterport, poi il parco Kastellet, dove andiamo a fare la fotografia di rito, con la Sirenetta, poi proseguiamo lungo il canale verso la residenza della famiglia reale, il castello di Amalienborg (… e lì ammiriamo le guardie reali, molto simili a quelle di Londra, ma vestite di blu); si prosegue lungo il molo, passando dal teatro e dall’edificio che ospita l’Opera, costruzioni modernissime che si inseriscono perfettamente in mezzo ai palazzi antichi e a ponti e canali.. infine si arriva al punto più pittoresco, il porticciolo Nyhavn. 

Da qui, (…dopo una sosta dietro l’angolo sulla Havnegade, dove integrati nel marciapiede sono stati installati 5 o 6 tappeti elastici) nonostante il cielo grigio, ci imbarchiamo per un giro in battello da un’oretta sui canali. Scelgo la Canal Tours Copenhagen e non mi pento! La nostra guida ci allieta per un’ora di storie divertenti, riferite alla storia, recente e passata, e alla tradizione … (ci sono giorni / orari in cui il commento viene svolto anche in italiano: merita davvero).

Prima di risalire in bicicletta.. un succo di frutta e un dolcetto danese..

Quinto giorno: parco Safari

Ci siamo poste la domanda in questi giorni : cosa desidera un turista che visita la Svezia, e sia le mie ragazze che le statistiche giungono alla stessa conclusione… l’immagine del paese è associata soprattutto ai boschi e .. alle alci. Decidiamo di affittare un’auto con tariffa weekend (da venerdì mattina a lunedì mattina) e di guidare un’ora e mezza in direzione nord, verso l’interno, precisamente verso la regione denominata Småland, dove la costa e i campi vengono sostituiti dai paesaggi boschivi. Arriviamo in una bella fattoria in mezzo al bosco, in località Markaryd , peraltro ben indicata dall’uscita autostradale, da dove parte questo sorprendente Safari con un trenino che ci porta in giro nel bosco  ad accarezzare (!!!) questo maestoso eppure dolcissimo animale. 

Il resto del weekend vola via, un pranzo a casa di amici, una cena per festeggiare un compleanno e anche une Cresima, con tanto di Messa con rito protestante: 2 ore quasi interamente cantate (canzoni di Chiesa ma anche molte canzoni moderne), e il prete e’ una signora.

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Mentre ci prepariamo alla seconda parte del nostro viaggio, facciamo l’elenco di quello che avremmo voluto fare e che rimandiamo alla prossima volta: la penisola di Falsterbo e la cittadina termale di Ystad (rispettivamente a 50 e 60 km da Lund; www.vellinge.se , www.visitystadosterlen.se ), lo zoo degli animali tipici ( a 50 km da Lund), la visita ad uno dei molti castelli della zona, che ospitano una mostra, un ristorante o entrambi ( 20 km da Lund). Tutto raggiungibile con treni, e un bus per il castello. Un’altra idea: Il sito archeologico Ales Stenar, definita la “Stonehenge svedese”, formata da 59 megaliti disposti in maniera da formare lo scheletro di un’antica nave; il sito è posto su una verdissima collina affacciata sul Baltico e dista 78 in da Lund.

Islanda

Primo giorno: Blue Lagoon

Se questa è l’attrazione più visitata dai turisti in Islanda, ci deve essere un motivo… arriviamo all’aeroporto di Keflavik alle 15 sotto un cielo grigio e con 10 gradi, ma questa laguna con le pareti ed i sentieri i di lava, e l’acqua termale a 37 gradi costituisce l’inizio perfetto della nostra vacanza. La Blue Lagoon si trova proprio sulla strada tra l’aeroporto e la capitale Reykjavik, e tutto è organizzato in modo efficiente: il transfer della Grayline ci porta dall’aeroporto alla Blue Lagoon, dove depositiamo facilmente le valigie e… dopo pochi minuti siamo tutte dotate di bracciale elettronico e ci immergiamo in questa acqua piacevolissima.. l’acqua in realtà è bianca (ricca in silicio) ed ha molteplici proprietà curative. Ma soprattutto ci mette di ottimo umore! Abbiamo preso la tariffa base, e troviamo inclusi una bibita (che prendiamo al bar nel mezzo della laguna… irresistibile), l’asciugamani e una maschera viso.. sembra di essere in un film, nuotiamo e ci muoviamo tutti in questo scenario surreale, con la maschera e la bibita in mano.. molto rilassante.

Potremmo rimanere fino alle 23, ma decidiamo di prendere il bus delle 22, per arrivare un pochino prima.. non sappiamo se troveremo facilmente l’appartamentino a Reykjavik.

Abbiamo (per risparmiare … e per provare) prenotato con Airbnb e ci siamo già scritti e telefonati più volte con il nostro “host” per concordare il nostro arrivo. Troveremo le chiavi sulla porta (il così detto self service check in), e possiamo telefonare se non dovessimo trovare. Verso le 22.40 grazie anche a Google Maps, troviamo la porta di casa.

La casetta è piccola ma come base per cenare e dormire, va benissimo (una stanza con i letti, un angolo cottura in ingresso, un bagnetto con doccia). Troviamo un supermercato aperto e riusciamo a farci un piattino di pasta prima di dormire… chiudendo bene le tende perché fuori rimane chiaro tutta la notte.

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Secondo giorno: Costa sud, cascate e ghiacciaio Jökulsarlon

Questa è la giornata più impegnativa: alle 7.30 siamo già pronte, con felpe, giubbotti e scarponcini .. ci aspettano 800 km oggi. Mi sorprende di nuovo in positivo la precisione ed organizzazione della Grayline. Mi era stato spiegato il meccanismo via email e sui voucher relativi alle escursioni: diversi bus navetta prelevano i turisti dalle case o alberghi, li radunano al terminal dei bus e lì si sale sui pullman grandi e si parte con la guida. Tutto puntuale, il pullman è comodo, spazioso, dotato di prese USB e di Wi-Fi. Sono previste soste frequenti in posti dove si visita, si scatta una bella foto, o per un caffè, il pranzo o semplicemente il bagno. 

La prima sosta è già una meraviglia: la cascata di Skogafoss… abbiamo tempo di ammirarla dal basso, poi di salire i 400 gradini in legno e ammirarla nuovamente, dall’alto. Le bellezze naturali dell’Islanda sono tutte godibili gratuitamente.. peccato non siano sempre vicine le une alle altre, ma la strada stessa per arrivarci è bellissima: mille tonalità di verde, colline vulcaniche alternate a prati costellati di cavalli e pecorelle… e le particolarissime distese infinite di lava ricoperta di muschio. Passiamo vicino al famoso vulcano che aveva creato disagi in tutto il mondo con la sua eruzione del 2010, ma ne vediamo solo la base per colpa della nebbia mattutina. 

La nostra tappa seguente è il pittoresco villaggio di Vik, con la sua particolarissima spiaggia di lava. I tre scogli di fronte alla spiaggia nera di Reynisfara sono avvolti dalla nebbia e ci sentiamo immersi nell’atmosfera dei film di eroi e cavalieri (non abbiamo seguito Game of Thrones.. altrimenti riconosceremmo la maggior parte delle ambientazioni).

Man mano che ci spostiamo verso nord, costeggiando la parte est dell’isola, il cielo si apre e con il sole i paesaggi diventano ancora più belli. Raggiungiamo la zona dei ghiacciai sotto il cielo azzurro, che si riflette nell’acqua della laguna e conferisce un aspetto azzurro ai massi di ghiaccio ( a quelli più giovani; altri meno recenti assumono strati di colore nero o grigo a causa delle ceneri derivanti da passate attività vulcaniche e perché inglobano in sé i sassolini di lava onnipresenti ovunque).

La laguna del ghiacciaio Jökulsárlón è molto fotogenica, sia dalle rive sia dal gommone, e ci fa un regalo: dalla riva vediamo alcune foche, che nuotano a pochi metri da noi, prima emergendo solo con il naso, poi giocando tra di loro sotto gli occhi incantati delle ragazze (e miei).

Un giretto da 40 minuti in mezzo agli iceberg, reso piacevolissimo dalle spiegazioni che ci vengono date, informazioni storiche, ambientali e scientifiche su questo luogo. Ci viene anche fatto toccare un blocco di ghiaccio e persino fatto assaggiare!

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Sulla via del ritorno rivediamo i paesaggi visti la mattina, per fortuna sotto il solo, e ci lasciamo incantare dai bellissimi scorci che il percorso offre, fattorie, cascate e sorgenti .. e moltissimi e bellissimi cavalli di razza islandese (per gli amanti dei cavalli, le possibilità di gite a cavallo nella natura sono numerose).

L’ultima tappa della giornata è un’altra cascata, la Seljalandsfoss, anche questa bellissima e con una particolarità: essendoci una cavità naturale nella roccia, ci si può andare dietro.

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Terzo giorno: Golden Circle, ossia parco nazionale, cascata Gulfoss e parco geotermale dei Geyser

Dopo le meraviglie di ieri, non vediamo l’ora di partire per la gita di oggi, anche se il tempo è grigio e la pioggerellina fine ci accompagna per buona parte della giornata. Il giro odierno è chiamato Golden Circle ed è il più classico e più richiesto giro turistico, offrendo una panoramica di luoghi unici, senza dovere percorrere distanze lunghe. La nostra prima tappa è poco lontana dalla capitale: il parco nazionale Thingvellir, famoso in quanto in esso è chiaramente visibile lo stacco tra le zolle tettoniche nordamericana ed eurasiatica. È inoltre il luogo dove si è riunito il più antico parlamento nella storia, prima dell’anno 1000. Ci vengono raccontati alcuni aneddoti storici e possiamo fare una passeggiata molto particolare lungo la faglia che segna il limite “tettonico” del continente nord-americano.

Proseguiamo verso la cascata più potente del paese, chiamata cascata d’oro o Gulfoss. Racchiude in effetti numerose cascate una di seguito all’altra ed è molto estesa.. nel punto di maggiore caduta, il frastuono è potentissimo ..( e noi ci bagniamo). Non stentiamo a credere che il paese sia del tutto autonomo dal punto di vista della produzione di energia, e che si affidi a questo scopo alle proprie risorse naturali (centrali idroelettriche e geotermiche).

L’ultima tappa della giornata ci porta a passeggiare nella zona dei Geyser. Chiariamo subito: il punto denominato Geysir, da cui ha preso nome il fenomeno, è ormai inattivo da alcuni anni, ma vi sono crateri di dimensioni piccole e medie-grandi cosparsi per tutta la zona, di cui uno in particolare è diventato una « star » in quanto ogni 5-6 minuti offre uno spettacolo. Si chiama Strokkur, e i suoi getti d’acqua raggiungono altezze anche di decine di metri per la gioia dei turisti bagnati… in sostanza si tratta di una lunga cavità sotto il suolo, nella quale si raggiungono temperature così elevate che si genera una forte pressione e l’acqua delle sorgenti e delle falde viene spinta verso l’alto, generando una spettacolare « bolla » azzurra in superficie che scoppia e genera il getto d’acqua. Attenzione a non essere troppo curiosi e volere sentire con le proprie mani: la temperatura dell’acqua si aggira sopra gli 80 gradi.

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Quarto giorno: Reykjavik

Non abbiamo molte ore a disposizione per visitare la capitale ed è un peccato.. per fortuna d’estate la città non dorme mai, quindi abbiamo trovato il modo di girare le affascinanti vie del centro, largamente pedonali, anche di sera (lungo Laugavegur e Bankastraeti, i negozi erano ancora aperti oltre le 23; bella anche la Skolavördustigur).

Il nostro shopping sia qui a Reykjavik che sul resto dell’isola si è limitato a qualche piccolo souvenir (un magnete costa in media 6-7€; una t-shirt con la scritta Islanda costa circa 25 €; un maglione di lana tipico locale 90€.. quindi portiamo a casa i magneti).

Il fascino di Reykjavik, la capitale in assoluto più a nord del mondo, risiede a mio parere nei colori (.. eppure la vediamo sotto un cielo grigio): il laghetto nel mezzo della città, il tetto verde dei campanili, il mare intorno, il porticciolo con i suoi ristoranti e le numerose imbarcazioni di whale watching ma anche innumerevoli casette e locali coloratissimi, e i dipinti sui muri, tutti da scoprire, girando col naso all’insù…

Passiamo la serata a fantasticare di ritornare: non siamo riuscite a vedere il tramonto a mezzanotte, le balene dal gommone, almeno un museo, a fare la gita all’interno del vulcano e quella alla “carcassa” di un aereo americano che nel 1973 era precipitato in un campo (a metà strada tra la capitale e la cittadina di Vik). Ci concediamo la serata in pizzeria per consolarci della partenza… (3 pizze, una coca e l’acqua, spendiamo 65 €; peraltro 3 panini ben imbottiti e 3 succhi di frutta ci erano costati 35€).

Torniamo a casa con gli occhi pieni di meraviglia e tante storie da raccontare… arrivederci Islanda, “bless Island” …

Alessandra, Stella e Alice.

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