Quando esci da una mostra e ti senti emozionato, allora vuol dire che le opere che hai visto sono “vive” e hanno raggiunto il loro scopo. E così è stato quando ho visitato la mostra “The Art of the Brick” che si tiene fino al 24 febbraio 2019 a Torino presso la Promotrice di Belle Arti al Valentino.
Lo ammetto, a me non capita spesso. Oggi invece (e ancora adesso mentre scrivo di getto questo post) mi sento emozionata. Questa è la sensazione che ho provato durante e dopo la visita a The Art of the Brick la mostra dell’artista Nathan Sawaya che, per chi non lo conoscesse, realizza spettacolari opere d’arte utilizzando… Indovinate un po’? I mattoncini Lego ❤️ ebbene si, dai minuscoli mattoncini con cui tutti abbiamo giocato da bambini, lui “tira fuori” opere d’arte di ogni genere: statue, quadri, oggetti di vita quotidiana…la CNN include questa mostra nella lista delle 10 assolutamente da vedere e, ad oggi, è stata visitata da oltre 5 milioni di persone nel mondo ed esposta in oltre 50 paesi.
Dopo essere stati a Torino a visitare la mostra The Art of the Brick, Gabri si è tuffato nel mondo dei Lego e, se prima seguiva minuziosamente le istruzioni, ora ha liberato la sua fantasia con creazioni inventate da lui. Visitare le mostre con i bambini deve, a mio avviso, servire a imparare o meglio ancora a “far scattare qualcosa” nella testa dei nostri figli. Questa mostra ha perfettamente raggiunto l’obiettivo. 10 e lode!
Nathan Sawaya era un avvocato che, quando tornava a casa, per rilassarsi (c’è chi fa sport, chi legge un libro,..) si sedeva per terra e realizzava mondi colorati con i mattoncini Lego dando libero sfogo alla sua fantasia. E così, grazie alla sua passione e alla sua bravura, è diventato un artista di fama internazionale. E’ riuscito a trasformare la sua passione in un lavoro (e che lavoro!) realizzando decine di costruzioni spettacolari, su tutte la sua realizzazione più famosa è “Yellow” una statua a grandezza naturale di un uomo che si apre il petto da cui fuoriescono migliaia di mattoncini color giallo.
Difficile decidere l’opera d’arte che preferisco, ce ne sono più di una. Ma le mie preferite sono Everlasting, Incomplete e Grasp, non tanto o meglio non solo per la loro “bellezza esteriore” ma per quello che rappresentano e perchè lo rappresentano perfettamente.
Everlasting, rappresenta l’eternità dell’amore. Quello vero che sopravvive alla giovinezza, a una pancia piatta e a una chioma folta. E’ questo ciò che lo rende meraviglioso e questa creazione lo esprime perfettamente.
Incomplete Tutti abbiamo dei giorni in cui diamo tutti noi stessi e alla fine ci sentiamo esausti, come con un buco dentro oppure quei giorni in cui ci sembra di non aver concluso nulla … questa opera d’arte è l’esatta manifestazione fisica di questi sentimenti.
Grasp rappresenta ciò che ci frena a “buttarci” in ciò che sogniamo e vogliamo “veramente” fare. Il vero cambiamento sta nel trovare la forza di oltrepassare i propri limiti e strapparsi di dosso le catene sociali. Forse è la mia preferita.
Vi lascio qualche foto, sperando rendano l’idea ma, se riuscite, andate a vedere la mostra, ve la consiglio: si trova a Torino fino al 24 Febbraio presso la Promotrice delle Belle Arti nel Parco del Valentino.
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