Il diario che vi propongo riguarda il viaggio che ho fatto in Croazia nel 2008 quando ero in cinta di Gabriele. E’ un viaggio adattissimo a famiglie con bimbi e facilmente raggiungibile sia dal nord che dal centro Italia, che mette assieme mare, cultura e visite a fantastici parchi naturali, adatto a famiglie con bimbi di qualsiasi età!
Il nostro itinerario
28 Giugno: Genova-Ancona
29 Giugno: Zara e Nin
30 Giugno: Pag
1 Luglio: Kornati (Dugi Otok: scogliere, lago salato e baia di Telascica)
2 Luglio: verso il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice
3 Luglio: Parco Nazionale dei laghi di Plitvice
4 Luglio: dai laghi di Plitvice a Tribunj
5 Luglio: Spalato (Palazzo di Diocleziano)
6 Luglio: mare a Tribuni
7 Luglio: Parco Nazionale del Krka
8 Luglio: Sibenik (Cattedrale di s. Giacomo) e Primosten
9 Luglio: Spalato, partenza per Ancona, Ancona-Genova
10 Luglio: arrivo a Genova
Sabato 28 Giugno 2008
Lasciamo Genova alle 8.00 diretti verso Ancona dove ci aspetta il traghetto che, in partenza alle 22.00, ci porterà in Croazia (Zara – Zadar), con arrivo previsto per domani, Domenica 29 Giugno, alle 7 del mattino. Arriviamo al terminal di Ancona verso le 16.30. Ritiriamo i biglietti ed aspettiamo le 19 per il controllo dei documenti. Durante l’attesa compriamo allo spaccio del terminal pane, formaggio e acqua per la cena. Ci sediamo su una panchina all’ombra circondati soprattutto da albanesi e bosniaci che tornano a casa. Alle 20.00 andiamo alla banchina n.20 per l’imbarco, qui ci sono solo turisti (pochi italiani, la maggior parte sono inglesi, olandesi e francesi… ma siamo veramente pochi: ci saranno al massimo 50 auto!). Saliamo a bordo, la cabina è carina: letto a castello, bagno con doccia, armadio, scrivania e parete a vetri per vedere il mare. Dopo una doccia ristoratrice perlustriamo la nave: decidiamo di mangiare i nostri panini sul ponte in attesa della partenza. Lasciamo il porto puntuali alle 22.00, ancora un pò sotto le stelle e poi… a nanna!
Domenica 29 Giugno 2008
Sveglia alle 6 del mattino, colazione (inclusa nel biglietto!) con vista sulle prime isole dell’arcipelago, sbarco puntualissimo alle 7!! Attracchiamo al porto di Zara che si trova su un lato della piccola penisola su cui si trova la “parte vecchia” della città. Dopo un caffè ci incamminiamo verso Borik, ossia la zona dove si trova la maggior parte degli alberghi. Ci fermiamo all’hotel Albin (indicato dalla Lonly Planet) dove il “boss dell’albergo”, che parla perfettamente italiano, ci propone una camera per 60 euro a notte; Fabri contratta e riesce a strappare una tariffa di 50 euro a notte, colazione inclusa. Ci fermiamo 3 notti. Scaricate le valige ci incamminiamo a piedi alla spiaggia (15 minuti circa) fatta di ciottoli e cemento….qui la sabbia non esiste!!!…il mare è pulitissimo! Il posto è piuttosto affollato da gente del posto, del resto oggi è Domenica. Ci fermiamo 2 ore per un lungo bagno in mezzo a centinaia di pesci. Torniamo quindi in albergo per un “pranzo al sacco” in camera a base di pane, formaggio, pomodori e pesche comprati al negozio di fronte all’albergo e poi riposino..fa un caldo! Nel pomeriggio andiamo in auto fino a Nin, dove facciamo un breve giro a piedi visitando la “più piccola cattedrale del mondo”, un buon gelato…ma anche qui, seppure siano già le 17, fa molto caldo. Torniamo in albergo e, dopo un’altra doccia e un’altra pausa di relax fino alle 20, usciamo per andare a cena a Zara. Scopriamo che all’interno delle mura non ci sono molti ristoranti (per lo più bar e posti dove bere qualcosa…locali molto fashion!). Girovaghiamo a lungo per fermarci infine in una konoba in riva al mare dove mangiamo risotto ai frutti di mare (Fabrizio) ed agli scampi per me, malvasia (un vino bianco tipico dell’Istria)…le dimensioni dei piatti sono fortunatamente enormi…avevamo una fame!
Lunedì 30 Giugno
Partiamo al mattino per Pag, dove arriveremo dopo circa 1 ora di viaggio. La parte sud dell’isola, collegata alla terraferma da 1 ponte, è esattamente uguale alla descrizione fatta dalle riviste e dalle guide turistiche: un paesaggio lunare caratterizzato da dolci “panettoni” di roccia biancastra. Andando verso nord compare qualche filo d’erba e, qua e là, sorgono muretti di pietra che delimitano i terreni dove vengono fatte pascolare le pecore, almeno così è in teoria visto che di pecore in carne e ossa non c’è neanche l’ombra..altro che Nuova Zelanda! Incontriamo alcune saline ed infine la cittadina di Pag dove visitiamo la chiesetta situata nella piazza principale e ci fermiamo per un caffè…fa sempre caldo!
La città di Pag nasce nel 1443 e si sviluppa attorno alla piazza principale dove sorge la basilica gotica di S.Maria il cui rosone centrale ispira i famosi merletti, uno dei prodotti caratteristici dell’isola.
La baia sulla quale si affaccia il piccolo porto ospita una delle spiagge più grandi (ghiaia), mentre altre spiagge più piccole si affacciano lungo la costa (ghiaia e roccia) e sono raggiungibili grazie a sentieri o scalinate cementate. Sul lungomare si incontrano bar e ristoranti; altri ristoranti, piccoli bar e negozi di alimentari si trovano nella parte interna, percorrendo i suggestivi vicoli lastricati.
Proseguiamo ancora verso nord, parcheggiamo presso un gruppo di casette addossate le une alle altre, e facciamo un po’ di strada a piedi lungo la costa per fermarci in una piccolissima insenatura di ciottoli dove fare il bagno. Lungo la costa c’è aria e si sta veramente bene…Fabri torna da una delle sue nuotate con una stella marina!
Verso le 15 torniamo a Pag dove compriamo da mangiare in un fornetto (strudel salato con formaggio per me e con mele per Fabri) e ci beviamo la solita Coca-Cola in un bar che si affaccia sul porticciolo. Il caldo è insopportabile e dopo mezz’ora torniamo verso l’albergo: doccia, telefonata a Valeria (la ragazza che avevamo incontrato il giorno prima a Zara e che ci aveva proposto un’escursione in barca alle isole Kornati) per prenotare l’escursione per il giorno successivo ed infine cena all’ottimo ristorante dell’albergo: risotto al nero di seppia, calamari arrostiti, calamari fritti e gelato. Ci propongono anche i rari e vietati datteri di mare che però decidiamo di non prendere.
Martedì 1 Luglio
Partenza alle 8.30 per il tour delle isole Kornati su un piccolo battello che ci porterà a visitare alcune isolette dell’arcipelago, le famose scogliere di Dugi Otok, il lago salato (dove ci fermiamo a fare un lungo bagno in un’acqua salatissima dove si galleggia benissimo). Visto il numero di turisti che vengono portati qui dai battelli delle varie escursioni sembra di essere a Rimini più che a un parco naturale! L’acqua del lago è talmente calda che quella del mare, sempre pulitissima anche se siamo in un porticciolo turistico, sembra di ghiaccio…io non faccio neanche il bagno! Pranziamo nella baia di Telascica: pesce, carne, purè con cipolle, insalata, vino bianco e rosso, acqua ed aranciata. Verso le 15.30 ripartiamo, esausti dal caldo, ed arriviamo a Zara per le 18. Dopo la solita sosta in albergo usciamo per una pizza + tomato soup con “doppia coca-cola” e crolliamo dal sonno!
Dugi Otok (Isola Lunga) è l’isola più grande dell’arcipelago zaratino. E’ lunga 45 km e larga in media 5 km. L’isola è poco abitata (3000 residenti concentrati in dieci paesi). Intorno a Dugi Otok ci sono decine d’isole ed isolotti; il Parco Nazionale delle Kornati (Incoronate) con le sue 147 isole è praticamente attaccato alla parte sud-est dell’isola. La maggior parte del territorio è coperta da una intensa vegetazione – macchia mediterranea, boschi di pini marini e di ulivi nei pressi dei centri abitati. Nella parte sud dell’isola si estende la profonda baia di Telascica (8 km) con l’omonimo Parco naturale raggiungibile in barca, oppure a piedi. Attrazioni del Parco sono il lago salato, un bacino lungo circa 2 km pieno di acqua tiepida dalla concentrazione salina estremamente elevata, e la roccia bianca nella parte rivolta verso il mare aperto che, dopo un volo di di 100 metri, sprofonda nel mare.
Mercoledì 2 Luglio
Partiamo alle 9.30 per il Laghi di Plitvice. Da Zara si impiegano poco più di 2 ore. Finalmente la temperatura si abbassa e possiamo fare l’intero tragitto al fresco. Sostiamo alla stazione di servizio per il solito caffè che, in tutta sincerità, qui in Croazia, non è poi così male (nella stazione di servizio non si può usare il cellulare ma, attaccati alla parete, ci sono a disposizione dei clienti i caricabatterie per i cellulari!?!). Pranziamo all’ingresso dei parchi (hamburger, patatine fritte e coca) dove arriviamo verso mezzogiorno ma rimandiamo lilgiro a domani visto che vorremmo fare il percorso da 6 ore e l’ingresso costa 110 kn a testa. Dopo pranzo ci mettiamo alla ricerca di un posto dove dormire. Affittiamo una camera con bagno per 250 Kn a notte (il cambio è di circa 7,2 Kn per 1 euro) in un b&b gestito da un simpatico signore che non dice una parola di italiano ma col quale comunichiamo a gesti, e grazie al mio mitico vocabolarietto di croato, senza alcun problema. Pomeriggio in relax sotto la pineta del b&b a leggere un libro. Sta sera si cena a base di carne alla griglia… buonissima!
Già nel XVII secolo il parco viene segnalato nei primi disegni cartografici, mentre nella seconda metà del XVIII secolo se ne parla in alcuni scritti. Alla fine del XIX secolo ebbero luogo le prime iniziative per proclamare il parco area protetta e nel 1949 divenne il primo parco nazionale croato. Dal 1979 è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO
I boschi del parco sono popolati da 157 specie di uccelli, 50 specie di mammiferi, 20 tipi di pipistrelli, 321 specie di farfalle (76 diurne e 245 notturne) e altri animali.
Quest’area è facilmente visitabile grazie a una rete ben segnata di sentieri e a 18 km di passerelle.
Il parco si divide indicativamente in due parti: la parte superiore i cui laghi si trovano in una valle dolomitica circondati da foreste e collegati da spettacolari cascate, e la parte inferiore dove si possono vedere laghi più piccoli e vegetazione più bassa.
Giovedì 3 Luglio
Dopo una colazione a base di pane e miele, ci rechiamo verso le 9 all’ingresso del parco (questo solo dopo una “lunga chiacchierata” con il proprietario del b&b sulla costruzione della sua casa – ci sono voluti 15 anni dalla fine della guerra – e dei fantastici sgabelli che ha costruito con le sue mani usando le assi delle botti da vino). Il solito caffè all’ingresso del parco ed eccoci in partenza: Decidiamo per il “percorso C”, quello da 6 ore che inizia con un breve tratto percorso con il trenino elettrico grazie al quale arriviamo presso il più basso dei laghi inferiori. Scendiamo a piedi, in mezzo al bosco, verso il lago. Lo scenario è stupendo: laghi dall’acqua verde trasparentissima, spesso attraversati da strette passerelle in legno (senza ringhiere!) grazie alle quali sembra di camminare sull’acqua! Il paesaggio sarebbe di quelli “da favola” se non fosse che il parco è letteralmente “appestato” da una miriade di turisti (noi siamo i visitatori n.211.000 del 2008: ogni anno il parco viene visitato da più di 400.000 persone!). Tutti si accalcano lungo i sentieri e le passerelle, scattando foto a ripetizione! Per fortuna, come sempre in queste cose, l’entusiasmo iniziale dura solo alcune ore, poi le gambe iniziano a cedere, la fatica si fa sentire e la maggior parte dei turisti rallenta la sua andatura e l’entusiasmo iniziale scompare. Dopo aver risalito l’intero gruppo dei laghi inferiori ci fermiamo ad un punto di ristoro (hamburger per vale e strudel di mele + strudel di formaggio per Fabri…solita coca-cola). Finito di pranzare prendiamo il battello (anche questo affollatissimo) che ci conduce ai laghi superiori. Riprendiamo il nostro “trekking” (la fatica inizia a farsi sentire!) che ci condurrà al termine del percorso giusto in tempo perché inizia a piovere. Gelato e caffè, quindi riprendiamo il trenino che ci riporta alla partenza. Sono le 18 e dopo una sosta in albergo torniamo a cena nella stessa konoba del giorno precedente: 2 tomato soup, 2 trote alla griglia con patate fritte, 1 crepe con cioccolato. Al ristorante con noi, oltre a 1 gruppo di francesi ed 1 di inglesi, ci sono 2 coppie di italiani con figli… ormai siamo a luglio e i turisti italiani iniziano ad arrivare!
Venerdì 4 Luglio
Dopo una notte buia come non mai salutiamo “Dracula” che mi sembra un po’ come il protagonista del “Deserto dei tartari”: lui aspetta tutto il giorno, fino a sera l’arrivo di turisti, da solo sulla soglia di casa. Oggi partiamo in direzione Sibenik, dopo circa 2 ore di viaggio siamo sulla costa, con i suoi soliti 30°! Decidiamo di cercare alloggio in qualche paesino in riva al mare, optiamo per Tribunj e, tramite l’agenzia turistica del paese prendiamo 2 appartamenti (1 per noi ed 1 per Piera, Gino e Giulia che ci devono raggiungere). Il nostro è 1 lungo monolocale con letto matrimoniale, divano con 2 poltrone, cucinino con tavolo, bagno ed un lungo poggiolo che guarda sui tetti del paese e, sullo sfondo, si intravede il mare con le piccole isolette che fronteggiano la costa. Facciamo un giro lungo la costa fino a Murter. Verso le 15.00 arrivano i miei genitori con mia sorella con i quali, dopo aver lasciato i bagagli a casa, andiamo a fare un bagno presso la spiaggia del paese (anche questa è affollatissima! …soprattutto nella parte raggiungibile con le auto!…ma quanto sono pigri sti croati!). Ceniamo in una konoba del paese dove si mangia proprio bene: riso al nero di seppia e calamari con patate fritte..che scorpacciata! Passeggiata e… a casa! Peccato che il caldo (e forse anche il vino che abbiamo bevuto) non ci faccia chiudere occhio: fuori fa fresco ma in casa è piuttosto caldo, per non parlare poi delle zanzare che sembrano totalmente immuni all’autan!
Sabato 5 Luglio
Dopo aver fatto colazione a Tribunj (brioche con crema comprata al forno del paese e caffè al bar, qui i bar vendono solo da bere) andiamo a Spalato (circa 100 chilometri da Tribunj) dove, dopo esserci recati alla SNAV per anticipare di 2 gg il traghetto di ritorno per Ancona, visto che, con sto caldo, molte delle cose che avevo programmato sono infattibili, visitiamo il palazzo di Diocleziano.
Pranziamo con pizza e gelato per poi ritornare verso casa percorrendo la bellissima strada litoranea. Ci fermiamo per un bagno in una caletta rocciosa: l’acqua è fantastica, peccato che ci siano un po’ di ricci e pochi pesci. Alle nostre spalle le pareti delle colline sono coperte da pini bruciacchiati, solo quelli in riva al mare si sono salvati dall’incendio. Ceniamo in una konoba del paese, dove mangio una zuppa di pesce e i calamari alla griglia. Sta sera fa fresco..o ci siamo abituati?!?! (io ho quasi freddo!)..e si dorme benissimo!
Domenica 6 Luglio
Colazione come il giorno precedente: oggi giornata di solo mare!
Dopo una breve passeggiata ci fermiamo in un’insenatura di scogli con alle spalle la pineta ed un’acqua bellissima. Ci fermiamo fine alle 14, il vento che si è levato non fa sentire il caldo opprimente e, dopo un ultimo bagno, andiamo a mangiare un hamburger comprato in un chioschetto sotto la pineta, per poi sederci ad un bar per la solita coca-cola. Relax all’ombra dei pini ed un ultimo bagno alle 18….la vita di mare non fa per me: sono esausta ed ho anche mal di gola..che sfigata! Dopo la solita doccia andiamo di nuova alla konoba Pijero dove provo il risotto ai frutti di mare.. ottimo come sempre!
Lunedì 7 Luglio
Solita colazione e partenza per il Parco Nazionale del Krka che è molto vicino a Tribunj (poco più di 30 minuti). Arrivati all’ingresso del parco scopriamo purtroppo che per poter fare il giro sul battello che conduce alle cascate più alte bisogna aspettare parecchie ore perché è già tutto prenotato….decidiamo quindi di percorrere l’itinerario a piedi che ci conduce a un lago in cui si getta un’imponente cascata e nel quale si può fare il bagno, anche se poi, l’unico a immergersi nelle acque del lago è Gino…io, con il mio mal di gola, ero esausta! Pranziamo nel parco e poi ritorniamo nel pomeriggio verso casa. Alla sera la signora Maria (la proprietaria delle camere) ci prepara un ottima cena a base di polpo alla brace, patate e verdure, ceniamo così in compagnia della nipote della signora (18 anni), di suo fratello (14 anni) e di un’amica, anche lei sui 18 anni.
Martedì 8 Luglio
Oggi abbiamo trascorso la giornata visitando Sibenik e Primosten. Dopo aver fatto colazione ed aver visitato alcuni negozietti (faccio qui il mio unico acquisto croato: 2 collane, una fatta con delle monete e l’altra con dei fiori lilla intrecciati in un filo dorato). Visitiamo quindi la Cattedrale di S.Giacomo. E’ l’edificio più significativo della città. Iniziato nel 1432 e concluso nel 1555, alla sua costruzione parteciparono alcuni dei più apprezzati artisti del Rinascimento italiano e dalmata. Il progetto iniziale fu affidato al veneziano Antonio delle Masegne che costruì la parte gotica inferiore; a lui succedette Giorgio Orsini, chiamato anche Jurai Dalmatinac, che realizzò tutta la parte superiore rinascimentale, le sculture delle porte, i 72 volti che ornano la cornice (ritratti di gente comune del tempo con le espressioni tipiche di ciascuno di loro: chi felice, chi arrabbiato, chi burbero,..), molti capitelli delle colonne e, in collaborazione con Andrea Alessi, il bellissimo battistero. Alla sua morte i lavori vennero proseguiti da Niccolò Fiorentino cui si devono il prezioso presbiterio con il coro, la cupola, le gallerie e la copertura a volta. La cattedrale è costruita con pietre delle isole di Brac, Korcula, Rab e Krk.
Nel pomeriggio andiamo a Primosten, un paesino in riva al mare dove si può fare il bagno (io ovviamente, causa mal di gola che non passa, mi fermo ad aspettare la bar). Si trova a una ventina di chilometri a sud di Sibenik, un tempo isola, unita alla terraferma dapprima da un ponte e poi da un terrapieno: Primosten significa infatti “avvicinato dal ponte”. E’ una località di villeggiatura immersa tra il blu del mare ed il lilla della lavanda!
Mercoledì 9 Luglio
E’ il giorno della partenza, ce la prendiamo comoda, saluti con baci e abbracci con la signora Maria e partiamo per Spalato dove ci fermiamo a pranzare e da dove ci imbarchiamo nel pomeriggio, destinazione Ancona. Arriviamo in Italia verso le 22 e da qui ripartiamo per Genova dove arriviamo all’alba del 10 Luglio.
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